Sibiel e i suoi dintorni

Insieme al suo Museo delle icone, Sibiel possiede la ricca eredità dell’autentica anima di un tipico villaggio di Transilvania. La sua posizione geografica, proprio al centro della Romania, ne fa inoltre una base di sicuro interesse logistico anche per visitare altri importanti centri della Transilvania.

Un villaggio antico

Reperti archeologici attestano la presenza dell’uomo nella zona di Sibiel sin dall’età del neolitico, anche se è solo al secolo VI – periodo di consistenti migrazioni –  che alcuni studiosi ricondurrebbero la prima formazione del villaggio. Risalirebbe invece al secolo XIII-XIV, secondo alcuni, la Cittadella – denominata Salgo – di cui restano consistenti rovine sulle alture boscose a circa un chilometro e mezzo dall’odierno abitato di Sibiel. Di fondazione ungherese, e di là dalla tradizione locale che la vorrebbe ricondurre addirittura all’epoca dei Daci, quale luogo dove il re Decebalo avrebbe nascosto i suoi tesori, Salgo è attestata in documenti scritti per la prima volta nel 1322, mentre bisogna attendere il 1382 (o 1384) per avere la prima attestazione esplicita relativa a Sibiel, benché vi sia chi ritenga Salgo e Sibiel sostanzialmente coincidenti.

Monastero e Chiesa della Santa Trinità

Importante ruolo religioso e culturale, in questo villaggio che fino alla metà del secolo scorso ha vissuto di allevamento e pomicoltura, è stato esercitato a partire dal sec. XVI dal Monastero localizzato a circa 5 chilometri da Sibiel in località Chilii, con la sua scuola. Il Monastero venne soppresso e distrutto verso la fine del sec. XVIII, all’incirca nello stesso periodo in cui a Sibiel fu realizzata la Chiesa dedicata alla Santa Trinità. Costruita a partire dal 1765, venne affrescata nel 1774-1775 da due pittori popolari, i fratelli Stan e Iacob di Răşinari, la cui opera venne riportata alla luce, per essere ancora oggi ammirata, da lavori di restauro commissionati a specialisti proprio da P. Zosim Oancea al suo arrivo a Sibiel, nel 1964-1965 (che intuì la presenza di affreschi coperti da ben cinque strati di calce su un muro completamente annerito dal fumo delle candele). A navata unica, con abside semicircolare e affreschi che, insieme a motivi biblici e liturgici tipicamente bizantini, riprendono anche insoliti motivi occidentali come raffigurazioni di Papi, la Chiesa di Sibiel è oggi monumento nazionale.

Viuzze e «troiţe»

Nel silenzio delle sue viuzze acciottolate, commentato solo dal corso più o meno fragoroso del torrente Sighiel da cui deriva il suo nome, Sibiel offre anche ai nostri giorni scorci di tradizione e cultura locale con le sue tipiche casette e i loro luminosi cortili, le edicole votive affrescate di inizio ‘800 («troiţe»), la Scuola e il Centro di Cultura civico («Căminul Cultural»). Frutteti e campi verdi, colli boscosi e sentieri che vi sin addentrano, fanno corona al tesoro più grande che Sibiel custodisce: il Museo delle icone su vetro e lo spirito degli abitanti che insieme a P. Zosim Oancea lo hanno realizzato.

Da Sibiel a Sibiu, Sighişoara e oltre

Impossibile indicare, anche solo rapidamente, le numerose mete di visita che da Sibiel è facile raggiungere in poco meno o poco più di un’ora d’auto. Dalla vicinissima e splendida città di Sibiu alle circostanti cittadine e villaggi di Cristian, Cisnadie, Cisnădioara, Răşinari (villaggio natale del filosofo Emil Cioran), dai poco più lontani centri di Sămbata de Sus, Mediaş, Sighişoara, Prejmer, Biertan alla vicinissima Ocna Sibiului (stazione termale), i dintorni di Sibiel offrono uno straordinario panorama dell’eredità culturale propria delle tre etnie storiche – romeni, sassoni, ungheresi – che hanno coabitato in questa regione, ad iniziare dalle magnifiche cittadelle e chiese fortificate di origine sassone qui molto diffuse.

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